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Caffè con BEA si rinnova, e con lo stile ‘innovativo’ che ci contraddistingue. Nuovo layout, nuovi RSS, una sezione dedicata a La voce dalle aziende, la sezione Editoriale di Marco Bucci, una serie di feed da altri blog che riteniamo interessanti per il nostro mercato, i link ai nostri social network come Facebook, LinkedIn e tanto altro ancora.
Venite a trovarci su www.caffeconbea.it!
Un esempio di Rich Internet Application applicato alle tematiche dello sviluppo.TED è una conferenza che si tiene ogni anno in California. Vi vengono invitate persone a parlare, ballare, eseguire performances, mostrare invenzioni: il melting pot delle idee.Nel 2007 Hans Roslings, un accademico svedese, ha spiegato come la battaglia contro la fame nel mondo e per lo sviluppo non sia persa in partenza. Per fare questo ha usato due tecniche, prodigiose in ugual misura: ha mostrato con una straordinaria applicazione internet i dati relativi allo sviluppo economico e sociale mondiale, distruggendo miti ormai consolidati sui cosidetti paesi in via di sviluppo. Andate sul suo sito e create in tempo reale il grafico che desiderate, scegliendo le grandezze da correlare; un fantastico esempio della potenza delle applicazioni web di oggi: www.gapminder.org.L’altra tecnica usata dal dott. Roslings non è esattamente ciò che vi aspettereste da un pacato professore universitario … Ma non voglio privarvi della sopresa. Godetevi la sua conferenza ed aspettate sino alla conclusione su
Firmato Booz Allen Hamilton è il recente survey “Quanto è efficace la tua organizzazione IT”, indirizzato a CIO, manager dell’IT e non. Il survey è ancora aperto (se volete compilarlo lo trovate qui, sono 24 domande) ma l’articolo odierno su CWI fa emergere già interessanti dati. Certo il tema del connubio tra Business e IT, più volte ripreso da BEA, è sempre più scottante: da un lato un IT troppo spesso ingessato da architetture e soluzioni ‘rigide’ e silos verticali, e dall’altro modelli di Business sempre più reattivi, veloci ed aggressivi. E con la figura del CIO o dell’IT manager a gestire il difficile compito di allineare il proprio IT alle incalzanti richieste del Business. BEA risponde con numerose soluzioni volte a ridurre il gap IT-Business, e le raccoglie sotto un unico messaggio dal chiaro ed evocativo nome “Liquid Enterprise”: provate a fare un giro sul sito per scoprire qualcosa in più sulla Business Agility.
Anche quest’anno BEA partecipa all’ IDC Virtualisation & Enterprise Conference 2.0. I temi trattati sono di estrema attualità ed interesse, e la comunità ICT, sia lato utenti finali che vendor e operatori, sta raccogliendo rilevanti risultati con queste soluzioni.
BEA porta la sua voce da leader sui temi della SOA, delle Dynamic business application e della Virtualizzazione, con un intervento nella mattinata del 18 di Paolo Salvalaglio. Nel pomeriggio del 18, invece Massimo Tripodi presenterà un caso estremamente interessante di Fastweb, che ha implementato con successo con noi uno straordinario progetto SOA.
Vi aspettiamo lunedi!
Un bel post apparso sul blog Manageability, descrive i 5 prossimi trend per sviluppatori Java, Lo trovate qui.
In anteprima un nuovo whitepaper scritto a 4 mani con gli amici di VMWare: vengono analizzati i trend di adozione di SOA e Virtualizzazione, e vengono analizzate situazioni in cui una tecnologia sfrutta l’altra o ne abilita migliori risultati. Un bel documento di valore per CIO, IT manager ed architetti enterprise. Scarica il whitepaper
Cosa può spingere Microsoft ad offrire la cifra record di 44,6 miliardi di dollari per acquistare il controllo di Yahoo ? Lo storico motore di ricerca è da qualche tempo in crisi eppure risulta ancora una delle priorità di Microsoft. Certo, la prima risposta è Google e il suo strapotere, ma se analizziamo a fondo la vicenda scopriamo che la vera risposta all’Opa di Microsoft è la pubblicità online.
Mentre Microsoft ha cercato di sviluppare – senza successo – un motore di ricerca alternativo e servizi online competitivi, Google è passato nel 2007 dal 60 al 75 per cento del mercato americano della pubblicità nei motori di ricerca, contro il 9% di Yahoo! (la stima è di eMarketer). Quindi, tanto vale per Microsoft mettere sul banco 44,6 miliardi di dollari per non esserne tagliato fuori dalla pubblicità che è la moneta delle attività gratuite in rete. Google ha capito questo da tempo ed ha vinto una “sfida impossibile”: crescere in Internet, oltre il motore di ricerca, con una quantità di servizi gratuiti.
Microsoft è ancora leader nell’off-line – sono suoi 9 computer su 10 al mondo – ma non è mai entrata in partita nell’online, a differenza – ad esempio – della rivale Apple. Basterà un investimento di 44,6 milardi di dollari (pari agli utili dei prossimi 3 anni) per ribaltare un trend strutturale? E’ questa la sfida più impegnativa per il Ceo di Microsoft, Steve Ballmer, dopo l’uscita del fondatore Bill Gates. In palio c’è la leadership del settore per i prossimi anni.